Incontro con S. E. Mons. Gianfranco Ravasi

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Inaugurazione del Museo

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Notizie



Sabato 17 settembre 2016 il Museo Diocesano di Monreale e l’Ente per le opere di Religione e di Culto invitano a visitare il Museo. Tutti gli incassi saranno destinati ai territori colpiti dal sisma dello scorso 24 agosto. Un giorno di arte e di storia offerto da #museodiocesanomonreale come vicinanza alle vittime del terremoto.





Martedì 29 settembre 2015 alle ore 10,00 presso il Museo Diocesano di Monreale si terrà il III Incontro per docenti al fine di presentare alle scuole l’attività didattica “La Torre Narrante al Museo Diocesano di Monreale” a cura di Chiara Dell’Utri.




L'AMEI - ASSOCIAZIONE MUSEI ECCLESIASTICI ITALIANI ha deciso di rinnovare anche nel 2015 l’appuntamento con le Giornate Nazionali dei Musei Ecclesiastici. Il Museo Diocesano di Monreale aderisce all'iniziativa proponendo, sabato 7 marzo, il biglietto d'ingresso al costo di 3 €.


Sabato 6 dicembre 2014, alle ore 18.00, si inaugura, presso il Museo Diocesano di Monreale, la mostra “Platimiro Fiorenza. RossoCorallo e Arte Sacra”, a cura di Rosadea Fiorenza e Cristina Costanzo. La mostra ospitata presso la prestigiosa sede del Museo Diocesano di Monreale, diretto da Maria Concetta Di Natale, costituisce il terzo momento espositivo del progetto, ideato da Rosadea Fiorenza, “Platimiro Fiorenza. RossoCorallo”, accolto nel 2011 dal Museo di Torre Ligny di Trapani e nel 2013 dalla Galleria Altomani & Sons di Milano e dedicato a Platimiro Fiorenza, continuatore dell’antica tradizione del corallo.


Il 21 ottobre 2014 alle ore 17.00, nella sala San Placido del Museo Diocesano di Monreale, avrà luogo l'inaugurazione pubblica della mostra omaggio a Bruno Caruso Disegni dal Nuovo Testamento.



Lunedì 13 ottobre alle ore 17,30 presso la sala San Placido del Museo Diocesano Monreale verrà presentato il  volume di Chiara Dell'Utri La didattica museale per le arti decorative. Il progetto 'La Torre Narrante' al Museo Diocesano di Monreale. INTERVERRANNO: S.E.R. Mons. Michele Pennisi, Prof. Maria Concetta Di Natale, Prof. Maria Antonietta Spadaro. Fare clic qui per scaricare l'invito.


Domenica 12 ottobre 2014, in occasione della seconda edizione della "F@MV -Giornata Nazionale della Famiglia al Museo- Il Filo di @rianna", il Museo Diocesano di Monreale organizza una visita guidata animata e laboratorio “Caccia al tesoro di re Guglielmo" (età consigliata 6-12 anni).
Biglietti gratuiti per tutti i ragazzi (under 14)  e biglietti ridotti (3 euro) per gli adulti che li accompagnano. Un modo speciale in cui poter godere del museo giocando e imparando con tutta la famiglia!!!





Il Museo Diocesano di Monreale, in sinergia con l'Ufficio Missionario, organizza l'evento "Il Museo Diocesano per la missione di Iringa". Domenica 6 aprile 2014 il Museo sarà aperto al pubblico dalle 10,00 alle 17,00 con biglietto al costo ridotto di 2 €. Oltre all'esposizione permanente, si potrà visitare la mostra sull'Africa a cura dell'Associazione 'Hakuna Matata' e si potrà assistere, alle 17,00, all'esibizione del coro gospel 'Holy Light'. L'INTERO INCASSO DELLA GIORNATA SARA' DEVOLUTO PER LA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA NELLA DIOCESI DI IRINGA-TANZANIA.



L'AMEI - ASSOCIAZIONE MUSEI ECCLESIASTICI ITALIANI ha deciso di rinnovare anche nel 2014 l’appuntamento con le Giornate Nazionali dei Musei Ecclesiastici. Il Museo Diocesano di Monreale aderisce all'iniziativa proponendo, sabato 15 febbraio, il biglietto d'ingresso al costo di 3 €.


Il 27 novembre 2013 alle ore 17.30, presso la Sala San Placido del Museo Diocesano di Monreale, verrà inaugurata la Mostra Et Verbum caro factum est. La Mostra resterà aperta fino al 23 febbraio 2014. Fare clic qui per scaricare la locandina.



Domenica 13 ottobre 2013, in occasione della "F@MV -Giornata Nazionale della Famiglia al Museo", il Museo Diocesano di Monreale organizza una visita guidata animata e laboratorio creativo "Colora e Impara" (età consigliata 6-12 anni).
Biglietti gratuiti per tutti i bambini e biglietti ridotti (2 euro) per i genitori che li accompagnano. Un modo speciale in cui poter godere del museo giocando e imparando con tutta la famiglia!!!

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Il Museo Diocesano di Monreale, in sinergia con i Musei Diocesani di Sicilia e nell'ambito del Progetto "AMEI per Costantino", realizza la mostra dal titolo Signum Crucis. Memoria & contemporaneità, nata sull’onda delle celebrazioni del XVII centenario dell’Editto di Milano, quando nel 313 d.C. l’imperatore Costantino accordò a tutti gli abitanti dell’Impero “la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i (…) sudditi dia pace e prosperità”.

L’itinerario espositivo ha previsto una selezione di Croci e Crocifissi dal XV al XX secolo, realizzati con diversi materiali preziosi tra cui l'oro, l'argento, il corallo, l'avorio, il lapislazzulo, le pietre preziose. In mostra anche stauroteche e manufatti legati alla figura di Cristo crocifisso, come le corone di spine, i costati, i chiodi. Le teche espositive ospitano inoltre pregiati volumi, strettamente legati al territorio diocesano, miniati e corredati da incisioni con scene della Crocifissione.

La mostra è organizzata con la partecipazione della Biblioteca Comunale di Monreale, dell'Archivio Storico Diocesano, della Biblioteca Ludovico II Torres e del Santuario del SS. Crocifisso di Monreale.

L'inaugurazione è prevista per sabato 27 aprile 2013, ore 17,00 presso la Sala San Placido del Museo.

Interverranno:

S.E.R. Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale;

Filippo Di Matteo, Sindaco di Monreale

Maria Elena Volpes, Soprintendente ai BB.CC.AA. di Palermo

Maria Concetta Di Natale, Direttore del Museo Diocesano di Monreale

Maurizio Vitella, Vicepresidente AMEI





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Grande novità dal 2013 per tutti i musei ecclesiastici. AMEI promuove, sotto il segno del Beato Angelico (che si festeggia il 18 febbraio), due giornate di aperture straordinarie per valorizzare il ruolo dei musei ecclesiastici. TUTTI i musei ECCLESIASTICI, anche quelli non associati, sono invitati a partecipare a questo momento di grande condivisione, pensato per unire le istituzioni museali ecclesiastiche italiane che con il loro impegno costante contribuiscono a vivificare il territorio. Per avere la massima visibilità, AMEI invita tutti i musei ecclesiastici a comunicare alla segreteria dell'associazione, via posta elettronica all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , l'adesione alle giornate con l'indicazione delle attività che si intendono proporre (aperture gratuite, visite guidate, conferenze ecc.). Per i musei associati è possibile comunicare le proprie iniziative tramite i coordinatori regionali.





Conferenza annuale ICOM a Palermo

Dal 9 al 12 settembre avrà luogo a Palermo la Conferenza annuale ICOM. Il programma degli eventi e i dettagli della manifestazione sono disponibili a questo indirizzo. Giorno 11 settembre alle 18.00 la Prof. Maria Concetta Di Natale guiderà il gruppo dei congressisti ad una visita alla mostra Sicilia Ritrovata - Arti decorative dai Musei Vaticani e dalla Santa Casa di Loreto presso il Museo Diocesano di Monreale.





Chiesa e cultura della legalità: S.E. il Cardinale Gianfranco Ravasi a Monreale per il Cortile dei Gentili

“Società, cultura, fede” sono i tre termini che hanno guidato il discorso di apertura della tappa siciliana del "Cortile dei Gentili" che Sua Eminenza Mons. Gianfranco Ravasi ha tenuto all'interno dello splendido Duomo di Monreale, giovedì 29 marzo. L’incontro ha avuto inizio con il saluto dell'Arcivescovo Mons. Salvatore Di Cristina. Poi, il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ha presieduto l'inizio dei lavori con una conferenza dal titolo “Cultura della legalità e società multireligiosa”, nell’intento di rilanciare - come ha ricordato lo stesso Cardinale Ravasi - l’impegno della Chiesa contro l’illegalità, nello spirito del Cortile dei Gentili, ovvero il dialogo interculturale tra credenti, agnostici ed atei.

Prima della conferenza, Sua Eminenza ha visitato il Palazzo Arcivescovile, accolto dall’Arcivescovo Di Cristina, e il Museo Diocesano di Monreale accompagnato dal Direttore Prof. Maria Concetta Di Natale, che ne ha illustrato il percorso espositivo.

Le immagini della gallery sono di Enzo Brai.





Lunedì 12 dicembre 2011 alle ore 18.00 presso la Sala San Placido del Museo Diocesano di Monreale verrà presentato il volume Monreale: Il Sacro e l'Arte - La Committenza degli Arcivescovi di Lisa Sciortino - Plumelia edizioni. Dopo i saluti di S.E.R. Mons. Salvatore Di Cristina - Arcivescovo di Monreale interverranno Vincenzo Abbate - Curatore Scientifico del Museo Mandralisca di Cefalù, Gaetano Gullo - Soprintendente BB.CC.AA. di Palermo, Maria Concetta Di Natale - Direttore del Museo Diocesano di Monreale. Saranno presenti l’Autore e l’Editore. L'invito è scaricabile qui.



Relazione inaugurale di S.E. Rev.ma Mons. Di Cristina

Pubblichiamo qui di seguito il testo della relazione inaugurale pronunciata da S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Di Cristina mercoledì 13 aprile 2011 in occasione dell'inaugurazione del Museo Diocesano di Monreale presso la Basilica Cattedrale. In coda al testo i video della cerimonia inaugurale.


Eccellenza/e Rev.ma/e e Cari Confratelli,

Gentili Autorità,

Signore e Signori, Cari Amici


Considero un vero privilegio ed è insieme per me motivo di intensa gioia potere dare l’avvio a questa solenne apertura del nuovo Museo Diocesano di Monreale.

L’importante complesso espositivo, reso anche suggestivo da alcuni suoi aspetti peculiari che la stampa di oggi ha particolarmente sottolineato, è il frutto del concorso intelligente e amorevole di molti attori, un concorso protrattosi forse anche troppo lungamente nel tempo ma che giunge oggi felicemente a maturazione.

Non rientra nel compito di questo mio intervento di apertura raccontare questo percorso; come non tocca a me illustrare l’idea che ha ispirato e guidato l’allestimento dei circa cinquecento manufatti artistici dentro i nove ambienti di cui si compone il Museo, alcuni dei quali di grandi  proporzioni; allestimento che io mi limito a cogliere nella ricchezza armoniosa dell’insieme e nell’accuratezza dell’impianto scientifico veramente notevoli.

Non posso e non voglio omettere tuttavia di ricordare qui con commossa gratitudine tutti insieme coloro (un vero esercito di generosi) che hanno dato il loro contributo di intelligenza, professionalità, mezzi, passione tenace, sapienza creativa, pazienza certosina, fatica senza risparmi, in una parola, amore: per le cose belle, per l’arte, l’arte cristiana. Un amore che è stato il collante della sinergia di tutti, a tutti i livelli della contribuzione, e che io considero, con limpido orgoglio, la spiegazione più vera di questa riuscita, che ci vede tutti sinceramente soddisfatti, per quanto tutti consapevoli del tant’altro che rimane da fare e che con la grazia di Dio faremo.

Ecco: Lui anzitutto so che dobbiamo ringraziare, “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”!

Lascerete poi che semplicemente ricordi con animo grato, a nome di tutti, il mio predecessore, l’arcivescovo Mons. Salvatore Cassisa che all’operazione “Museo Diocesano” diede il primo impulso già nel lontano 1985, e poi, più vigorosamente, nella prima metà degli anni ’90, col portare allo stadio quasi finale di avanzamento la costruzione della sede. È stato, com’era giusto, la prima persona a cui ho voluto partecipare la data appena decisa di questa inaugurazione. Mi aveva assicurato la sua presenza a questo momento, facendomi capire quanto ci tenesse. Proprio qualche ora fa mi ha fatto sapere di non stare così bene da potere essere con noi.

Voglio ringraziare poi, sempre a nome di tutti, SE. Mons. Pio Vittorio Vigo, qui presente – lo ringrazio anche per questo –, per l’impegno profuso a suo tempo nel rendere più ricco il deposito museale, scongiurando in diversi modi e a più riprese il pericolo della dispersione irreparabile di tanti reperti d’arte.

Un ricordo grato vada pure alla cara memoria di Mons. Cataldo Narro per avere rimesso in gioco, con la determinazione e la sagacia che gli erano proprie, Autorità e Tecnici perché il progetto del Museo Diocesano di Monreale tornasse ad essere operativo.

E un’altra eccezione mi si consentirà alla consegna di lasciare ad altro intervento l’elencazione delle persone da ricordare nella odierna ricca tabula gratulatoria. Riguarda la Professoressa Maria Concetta Di Natale per avere fatto a suo tempo al Museo il grande dono di ideare il progetto del suo allestimento e a me (e, attraverso me, all’Arcidiocesi) il dono grandissimo di accettare l’invito che le porgevo a dirigere il Museo stesso.

Dunque inauguriamo questa sera un museo. Più precisamente un “museo diocesano”, che come tale cioè si identifica e per la tipologia delle opere esposte, quella delle arti sacre, addirittura liturgiche, e per la ragione che motiva l’esposizione di tali opere alla pubblica fruizione e, infine, per la funzione che da questa stessa ragione deriva.

Sono gli identificativi, questi tre che ho appena elencati, che anche abbastanza di recente, precisamente il 15 agosto del 2001, una lettera circolare della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa Sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici ha autorevolmente illustrato. «Nella mens cristiana», vi leggiamo infatti, «i musei ecclesiastici rientrano a pieno titolo tra le strutture ordinate alla valorizzazione dei beni culturali posti a servizio della missione della Chiesa, per cui devono essere organizzati in modo da poter comunicare il sacro, il bello, l’antico, il nuovo. Sono quindi parte integrante delle manifestazioni culturali dell’azione pastorale della Chiesa».

Possiamo dire oggi che il documento appena citato scioglie di fatto con forte positività di indirizzo la problematicità che l’idea stessa della “musealizzazione” pone, per così dire, d’istinto alla coscienza cristiana, quando essa  considera che l’operazione sottesa non ha a che fare solamente con l’opera d’arte ma, più specificamente, con le vestigia di un’arte ispirata dalla fede cristiana, originariamente destinate – queste vestigia – all’uso religioso e liturgico. La domanda, che nasce spontaneamente, è allora come il raccogliere in un museo un patrimonio di tal genere possa evitare il rischio di sottrarre al loro uso proprio gli esemplari più importanti e significativi di esso. Per altro verso però, non si può non tenere conto della dispersione sempre possibile di tanta parte del patrimonio d’arte sacra. È purtroppo noto a tutti come non pochi esemplari dell’arte sacra, passati ai mercati d’antiquariato per le vie più disparate della superficialità amministrativa e della rozzezza etica, divenuti in essi meri “oggetti commerciali d’arte”, non solo siano stati sottratti al loro uso proprio ma sono stati anche snaturati nel loro fine e significato religioso. Non si può non tenere conto, dicevo, di tale dispersione di fatto; ma non si può neanche non tenere conto del venir meno per tant’altra parte dello stesso patrimonio della possibilità reale della sua utilizzazione o riutilizzazione, vuoi per il mutare nel tempo della normativa liturgica vuoi per il venir meno della rispondenza di tale patrimonio alla mutata sensibilità estetica da cui nell’oggi risulta essere ispirata nelle chiese di nuova costruzione la scelta dell’arredo.

È proprio di fronte a tali evenienze che il museo ecclesiastico è apparso pensabile come ultima provvidenziale ratio per la salvaguardia e per l’utilizzazione del patrimonio d’arte sacra della Chiesa. “Ultima” ratio, perché successiva a ogni tentata possibilità che i reperti in esso musealizzati vengano riportati alla loro originaria funzione cultuale (sebbene esista in effetti la possibilità che un museo – ed è il caso anche del Museo Diocesano di Monreale – funzioni anche come “tesoro” di una data chiesa, almeno per alcuni dei suoi manufatti, e che di fatto rimangono anche utilizzabili nelle ufficiature liturgiche più solenni). E diciamo ratio “provvidenziale” nel senso che nell’esposizione museale i manufatti artistici sono messi in condizione, com’è detto nella circolare vaticana, di dare seguito alla loro propria vocazione culturale e catechistica: quella di comunicare il gusto del sacro, del bello e della intramontabile novità dell’antico.

Di fatto i musei diocesani, i cui inizi nelle principali diocesi si collocano tra la fine dell’Ottocento e i primissimi decenni del Novecento, continuano ad avere fin dal loro nascere il compito di salvaguardare dalla dispersione sciatta e incontrollata, ma anche dall’oblio e spesso dall’incuria di depositi anonimi, opere artistiche che, sebbene non svolgano più una specifica funzione di culto, continuano a trasmettere in qualche modo, per la loro stessa natura, il messaggio che le comunità vissute in epoche lontane hanno voluto consegnare alle generazioni successive.

In questo senso l’Arcidiocesi di Monreale ha un suo patrimonio artistico più che cospicuo da conservare e mostrare. Un patrimonio proveniente dalle chiese, dagli oratori, dalle cappelle dell’intero suo vasto territorio e perfino da collezionisti privati che gliene hanno fatto dono, e che da troppo tempo ha atteso di trovare nel Museo che stiamo inaugurando adeguata custodia e opportuna fruibilità.

Quale sia la motivazione che più propriamente spinge la comunità ecclesiale a “mostrare” parte del suo patrimonio d’arte dovrebbe essere già chiaro dai cenni già fatti. Si tratta in effetti di una motivazione per se stessa duplice: l’una, condivisa con qualunque altro museo d’arte, tiene conto della dimensione universale del fatto artistico, per cui ogni opera d’arte appartiene in qualche modo a tutta l’umanità e tutta l’umanità ha il diritto di fruirne; l’altra, che le è specifica, tiene conto della destinazione anch’essa universale dell’annunzio evangelico della Chiesa. In questo senso i beni culturali ecclesiastici hanno in comune tutti l’essere ordinati alla missione della Chiesa e al suo “concorrente dinamismo della promozione umana e dell’evangelizzazione cristiana”.

Avendo a mente questa duplice motivazione del suo ruolo, il Museo Diocesano di Monreale, oltre che sentirsi chiamato a realizzarsi come sede autorevole e tipica delle attività dell’Arcidiocesi deputate alla conservazione dell’intero suo patrimonio artistico, si avverte anche come punto non secondario di riferimento per l’attività pastorale della stessa, che ha a cuore la formazione umana e l’evangelizzazione cristiana del proprio territorio.

Per questo nel Museo Diocesano di Monreale si dovrà poter vedere il luogo deputato a documentare visibilmente i percorsi lungo i quali la chiesa monrealese ha manifestato nei secoli passati il proprio culto, la catechesi e la carità, e ad evidenziare al contempo l’inculturazione della propria fede e la propria fattiva partecipazione all’evoluzione artistica e culturale nel territorio. Tutto questo esso potrà fare anzitutto valorizzando i suoi mezzi più propri: le opere in esso esposte, anzitutto. Ma potrà farlo anche, provvidenzialmente e in modo sorprendente, attraverso il suo stesso impianto architettonico che e gli consente di offrire alla vista dei visitatori il proprio legame con il Duomo, cuore dell’Arcidiocesi e bene culturale dell’umanità, con lo storico bellissimo chiostro monastico, emblema leggiadro dell’antico monastero benedettino, e la bellezza del suo contesto paesaggistico. In ulteriore istanza, in quanto radicato nel territorio dell’Arcidiocesi, il Museo, avvalendosi della prerogativa ecclesiale che gli è propria, di essere strumento di crescita nella fede, saprà assumersi, con dinamicità di iniziativa, la parte di sua competenza nella missione della chiesa monrealese.

Come meglio sarà detto, l’esposizione delle opere nelle sale del Museo si snoda lungo un percorso distribuito su tre livelli ricavato da una pertinenza del Palazzo Arcivescovile. Le opere esposte, quasi tutte di proprietà dell’Arcidiocesi, provengono nella massima parte direttamente dal deposito annesso al museo stesso, anch’esso visitabile, a determinate condizioni, da parte di studiosi accreditati. Altre opere provengono dai depositi di un certo numero di chiese, i cui responsabili ne hanno fatto prestito e che qui desidero tutti cordialmente ringraziare.

Un proprio spazio inoltre è stato assegnato a una selezione di opere a carattere sacro provenienti dalla collezione Renda Pitti, notevole collezionista privato che, a suo tempo ne fece dono all’Arcidiocesi. Aver voluto esporre tale selezione di opere nel Museo che inauguriamo costituisce il primo atto della programmata esposizione dell’intera collezione del Renda Pitti e vuole essere, nell’intenzione mia, dell’Arcidiocesi e della Direzione del Museo, un gesto di doveroso e grato omaggio alla cara memoria del Donatore.

Al Museo è anche annesso, secondo le disposizioni della competente Autorità Pontificia, un piccolo laboratorio di restauro, provvisoriamente allocato in uno spazio del deposito.

La Direzione del Museo è coadiuvata da una Commissione di cinque membri, compreso il Direttore, che la presiede. Detta Commissione è costituita da esperti e dovrà curare, in accordo con le competenti autorità ecclesiastiche, la gestione degli ambienti, le strategie espositive, la scelta dei materiali, il rapporto con il personale, l’animazione dei visitatori e quanto attiene al funzionamento della Istituzione culturale.

Per quanto infine riguarda l’amministrazione finanziaria ed economica del Museo (ed è qui l’unica nota un po’ dolente), la circolare vaticana sopra ricordata prevede (cito) “una ben strutturata gestione amministrativa” e suggerisce “la creazione di un cespite economico autonomo che permetta la progettazione a lungo termine almeno delle attività ritenute essenziali”.

Bene! Quel che finora l’Amministrazione dell’Arcidiocesi è riuscita a fare è  attribuire la gestione amministrativa del Museo all’Ente per le Opere di Religione e Culto (EORC), che è l’istituzione diocesana preposta per statuto al sostegno economico-amministra­tivo dei “centri ed organi atti a potenziare e diffondere la cultura e l’arte a servizio del pensiero cristiano”, tra i quali rientrano appunto espressamente i musei dell’Arcidiocesi (Statuto dell’E.O.R.C., art. 2, c). Quanto al cespite finanziario autonomo, posso solo dire che è in votis. Quel poco che io stesso consideravo messo da parte per le prime spese, si è dovuto invece impegnarlo per far fronte alle spese dell’ultima ora, quelle per l’allestimento del Museo rimaste fuori budget, come suole capitare – mi si dice – quasi sempre verso la conclusione delle opere a finanziamento pubblico.

Vorrei tanto cari amici che, proprio su questo punto io non debba trovarmi nei panni di quel tale di cui parla Gesù nel vangelo che, “volendo costruire una torre, non si sedette prima a calcolarne la spesa”, meritandosi la derisione di coloro che, visto che non era riuscito a finire il lavoro, gli andavano dicendo dietro: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire” (cfr Lc 15,28-30). Anche in questo caso (come in tanti altri della mia vita) io però preferisco fidarmi dello stesso Gesù, che non ritenne di contraddirsi allorché ai suoi discepoli raccomandò: “Non affannatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?... Non affannatevi per il domani e lasciate al domani le sue inquietudini... Il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno” (cfr Mt 6,31-34).

Riusciremo noi a creare qualcosa di simile a “una fondazione costituente fonte di reddito”, come suggerisce amabilmente la Circolare? Al momento so di poter contare su uno sponsor generoso che si è offerto di finanziare, entro giugno, il restauro di uno dei reperti del deposito... È già qualcosa.

E proprio così, con una nota, spero simpatica, di speranza, mi piace concludere questo mio intervento di apertura, ringraziando tutti della cortese attenzione.

Video della cerimonia inaugurale del Museo Diocesano di Monreale


Inaugurazione del Museo Diocesano di Monreale

Mercoledì 13 aprile 2011 alle ore 18.00, presso la Basilica Cattedrale di Monreale verrà inaugurato il Museo Diocesano di Monreale.
Interverranno Sebastiano Missineo (Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana), Salvatore Di Cristina (Arcivescovo di Monreale), Gesualdo Campo (Dirigente del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana), Maria Concetta Di Natale (Direttore del Museo Diocesano di Monreale), Gaetano Gullo (Soprintendente Beni Culturali di Palermo) e Raffaele Lombardo (Presidente della Regione Siciliana). L'invito è scaricabile qui.

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