Madonna col Bambino
Esecuzione dei lavori Gaetano Correnti
Provenienza Palermo, collezione Renda Pitti
Collocazione Museo Diocesano di Monreale
Oggetto Madonna col Bambino
Materiale olio su tavola
Misure Cm 144x110
Datazione inizi XVII secolo
Attribuzione pittore calabro-siculo
Inizio Lavori 13 settembre 2010
Fine Lavori 18 dicembre 2010
La tavola dipinta ad olio su fondo oro raffigurante la Madonna col Bambino, ascrivibile a bottega calabro-sicula degli inizi del XVII secolo, è proveniente dalla collezione Renda Pitti e quindi dal mondo antiquario. L’impostazione iconografica risponde agli stilemi dell’epoca ed è volta alla diffusione della tarda pittura bizantina. Sia la Madonna che il Bambino indossano abiti riccamente ornati di decorazioni graffite d’oro nei preziosi paludamenti vestiari che morbidamente avvolgono le figure. L’immagine, di forte impatto emozionale, mostra tutta la maestà e il rigore della Madre di Dio, Regina per la regalità del Figlio. L’opera presenta, soprattutto nel volto della Vergine, la ricerca di volumi ispirati dalle opere di bottega antonelliana ma ancora influenzati dalla matrice bizantina.
Il supporto originale è costituito da più tavole di legno, prive gravi indebolimenti, chiuse in una cornice lignea intagliata, dorata e dipinta a finto marmo. Sul verso, la tavola presentava alcuni attacchi di insetti xilofagi. Il film pittorico, ottenuto dalla sovrapposizione di stesure piuttosto sottili con la tecnica dei colori ad olio, risultava secco e opacizzato. La lettura del tessuto era disturbata da integrazioni pittoriche alterate, da strati di sporco e vernici ossidate, da cadute di colore e della preparazione.
L’intervento conservativo ha seguito le metodologie correnti adottate dagli Istituti Centrali per il Restauro, I.C.R. di Roma e O.P.D. di Firenze. Dopo la spolveratura di tutta la superficie con pennello morbido e aspiratore, si è proceduto alla velinatura della superficie pittorica tramite adesione di carta di riso con colla di coniglio e alla disinfestazione antitarlo mediante iniezioni nei fori. Ne è seguito il consolidamento puntuale della pellicola pittorica tramite applicazione, a pennello o a siringa, di resina acrilica in emulsione. Sono state rimosse le vernici ossidate e i ritocchi alterati tramite applicazione di miscele di solventi organici calibrati e testati in fase operativa. Si è proceduto, quindi, alla stuccatura delle lacune con gesso di Bologna e colla di coniglio; alla reintegrazione pittorica delle lacune ad acquerello e vernice con tecnica riconoscibile; alla reintegrazione pittorica a tono delle piccole lacune e delle abrasioni della superficie pittorica. Infine, è stata applicata sulla superficie dell’opera vernice a tampone e a pennello.
Dott. Lisa Sciortino