Coppia di candelieri
Esecuzione dei lavori Marina Simoncini
Provenienza Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro
Collocazione Museo Diocesano di Monreale
Oggetto Coppia di candelieri
Materiale legno intagliato e dorato
Misure Cm 154 x 32
Datazione inizi del XIX secolo
Attribuzione Maestranze siciliane
Inizio Lavori 12 marzo 2010
Fine Lavori 18 maggio 2010
La coppia di candelieri, dall’ornato tipicamente neoclassico, è ascrivibile a maestranze siciliane degli inizi del XIX secolo. Le opere presentano base circolare, poggiante su tre piedi a pigna, tripartita da volute a festoni. Il fusto è interrotto da un nodo vasiforme ornato da foglie d’acanto. La sezione superiore, ancora decorata da festoni tipici del gusto neoclassico, culmina con un cesto colmo di fiori su cui si innesta il portacandela.
I manufatti avevano subito nel tempo interventi di restauro inadeguati. In molte parti, era stata eseguita una maldestra integrazione di doratura con tecnica a missione in foglia similoro. Erano visibili diverse zone di colore verdastro causate dall’ossidazione sia di vernici a porporina sovrapposte alla doratura originale sia delle integrazioni di lamina similoro. La struttura lignea risultava notevolmente indebolita dall’azione erosiva dei tarli, subìta nel tempo. Diverse erano le lacune di doratura e le parti mancanti di legno intagliato.
Dopo la spolveratura di tutta la superficie con pennello morbido, si è proceduto alla disinfestazione antitarlo mediante iniezioni nei fori. È stata consolidata la struttura lignea tramite iniezioni di Palaroid, opportunamente diluito, ed è stata eseguita la preparazione della doratura a gesso con iniezioni di colla di coniglio nelle squame esistenti. È stata effettuata la pulitura della superficie con miscele solventi idonee per la rimozione delle vernici a porporina, sovrapposte alla doratura originale (i precedenti interventi di integrazione di doratura con tecnica a missione in foglia similoro non sono stati rimossi). Si è proceduto alle integrazione delle parti in legno mancanti e alla stuccatura delle lacune della doratura con gesso e colla di coniglio; quindi si è passati all’ammanitura delle parti lignee integrate, alla levigatura e all’imbolatura delle parti a gesso. L’integrazione della doratura e stata effettuata con tecnica a guazzo, in foglia argento e meccatura seguita dalla patinatura delle integrazioni di doratura per consentire una lettura omogenea dei manufatti. L’opera infine è stata trattata con vernice protettiva.
Dott. Lisa Sciortino