Santa Barbara
Esecuzione dei lavori Antonino Aurelio Piazza
Provenienza Palermo, collezione Renda Pitti
Collocazione Museo Diocesano di Monreale
Oggetto Santa Barbara
Materiale acquaforte
Misure Cm 16,5 x 12
Datazione XVII-XVIII secolo
Attribuzione Incisore siciliano
Inizio Lavori 9/12/2009
Fine Lavori 11/01/2010
L’incisione raffigurante Santa Barbara, realizzata con la tecnica dell’acquaforte, è ascrivibile ad incisore siciliano del XVII-XVIII secolo e proviene dalla collezione Renda Pitti di Palermo. Fa parte di una serie di incisioni, esposte al Museo Diocesano di Monreale, raccolte dal collezionista e verosimilmente provenienti dal mercato antiquario.
Presenta la raffigurazione della Santa con la palma nella mano destra e la torre nella sinistra, suoi consueti attributi iconografici, tra fitti raggi. Le tre elevazioni della torre simboleggiano la Trinità. La Santa è posta su una grande aquila coronata dalle ali spiegate, emblema della città di Palermo, che regge tra gli artigli il cartiglio con la sigla S.P.Q.P. (Senatus Populusque Panormitanus). In basso, è raffigurata la città di Palermo, con il porto e l’incrocio delle due arterie viarie principali del Cassaro e della strada Nuova che intersecandosi originano i quattro mandamenti. L’iscrizione SANTA BARBARA LA SOPRANA E PATRONA DI QUESTA CITA NELLA STRATA DEL ALLAURO DEL ARTE DE STAGNATARA fa riferimento alla sua elezione da parte Senato di Palermo fra i Santi Patroni ordinari della città, in data 9 novembre 1648, ed alla chiesa di Santa Barbara la Soprana edificata nel 1666 proprio in via Alloro dalla Confraternita dei maestri stagnatari.
L’incisione si presentava sporca, acida, infeltrita, totalmenta smarginata e con piccole lacune localizzate in corrispondenza dell’estremità superiore. Inoltre era stata incollata su di un supporto cartaceo allo scopo di ripristinarne i margini. Si è proceduto al lavaggio in acqua deionizzata, quindi alla deacidificazione in soluzione semisatura di idrossido di sodio, ed infine al rinsaldo con metilcellulosa (Tylose MH300P) in soluzione acquosa alla concentrazione del 2%. La carta di supporto non è stata rimossa, ritenendola ormai storicizzata e pertanto facente parte integrante dell’incisione. Si è adoperato come adesivo metilcellulosa (Tylose MH300P) in soluzione acquosa alla concentrazione del 4%.
Infine l’incisione è stata montata all’interno di un passepartout doppio in cartoncino non acido, durevole per la conservazione, inserita all’interno di tasche in carta Ingres che la sostengono senza utilizzo di strisce adesive.
Dott. Lisa Sciortino Dott. Maria Reginella