Busto di Santa Gertrude
Esecuzione dei lavori Francesco Valenti
Provenienza Complesso Architettonico Palazzo Arcivescovile di Monreale
Collocazione Museo Diocesano di Monreale
Oggetto Scultura a tutto tondo
Materiale Marmo di Carrara
Misure Cm 64 x 88 x 32
Datazione Inizi del XVIII secolo
Attribuzione scultore siciliano
Inizio Lavori 24 marzo 2010
Fine Lavori 24 aprile 2010
L’opera, interamente realizzata in marmo bianco di Carrara, raffigura un busto di Santa monaca.
La forma è racchiusa in un triangolo che tende verso l’alto, chiaro significato dell’ascesa spirituale. La Santa presenta il capo reclinato e leggermente rivolto verso l’alto, mentre il viso mostra l’espressione estatica nel momento di intensa preghiera. Le braccia sono piegate al petto e quello sinistro regge un libro di preghiere chiuso, impreziosito da un decoro, mentre la mano destra indica un cuore con all’interno un putto realizzato a rilievo sul petto della Santa. La mano destra è di dimensioni maggiori rispetto alla sinistra e doveva verosimilmente reggere una croce o una corona di rosario. Le dita sono, poi, ornate da numerosi anelli. La veste, ricca di pieghe scolpite e dalle larghe maniche, crea sotto gli avambracci profonde cavità che conferiscono solidità alla base, creando una zona d’ombra nella parte inferiore, per dare risalto e luce alle mani ed al viso. Il verso non finito della scultura lascia intendere che l’opera fosse collocata a ridosso di una parete o di una nicchia. Altro indizio che avalla tale ipotesi è il fatto che lo scultore sembra aver prestato maggiore cura dei dettagli nella parte inferiore del manufatto, lasciando abbozzata la sezione superiore meno fruibile dall’occhio del fedele. La presenza del libro, quale attributo iconografico, farebbe verosimilmente pensare alla raffigurazione di Santa Gertrude.
L’opera presentava una alterazione cromatica del materiale lapideo dovuta a deposito superficiale di polvere e terriccio che nel tempo si sono disciolti creando un’incrostazione. È stata eseguita una prima pulitura di tipo meccanico con pennellessa, seguita da pulitura chimica in soluzione acquosa e tensioattivi. Con un leggero intervento a bisturi sono state rimosse le incrostazioni più tenaci.
Fra le maniche della tunica e il busto della Santa sono stati individuati due perni di piombo che sono stati rimossi neutralizzando le concavità in cui alloggiavano. Dopo la pulitura della scultura, si è passati alle piccole integrazioni e alle ricostruzioni nel volto della Santa, nelle mani e, in parte, nel libro. Prima dell’intervento ricostruttivo vero e proprio, sono state effettuate prove di ricostruzione sia del naso che delle labbra e di parte del mento della statua con materiali plastici totalmente reversibili, per poter dare un’idea visiva della ricostruzione.
Successivamente è stata creata una patina protettiva in frattura affinché la resina epossidica utilizzata come base di ancoraggio non toccasse direttamente il marmo.
Per la realizzazione dello strato superficiale delle integrazioni è stata utilizzata una malta costituita da grassello di calce e polvere di marmo, tenendo conto delle caratteristiche principali della materia di cui è composta l’opera, per uniformare visivamente l’intervento.
L’intervento conservativo si è concluso con tamponatura di cera microcristallina ai fini di protezione dell’opera.
Dott. Lisa Sciortino