Francesco Giudice

Francesco Giudice, della famiglia dei Duchi di Giovenazzo e dei Principi di Collemare, nacque a Napoli. Compiuti gli studi di Diritto canonico ed Eloquenza, si trasferì a Roma dove, alla corte pontificia, fu eletto Vicelegato a Bologna e Chierico della Camera Apostolica. Papa Alessandro VIII, riconoscendone i meriti e le doti, lo nominò Cardinale prima con il titolo di Santa Maria del Popolo e poi con quello di Santa Sabina. Fu anche Pretore della Corona di Spagna e Primo Ministro, nonché Presidente Generale del Regno di Sicilia. Nel 1703 Re Filippo V lo propose quale Arcivescovo di Monreale a Papa Clemente XI che nel gennaio del 1704 gli conferì la nomina. Sotto il suo episcopato fu arredata la sacrestia del Duomo e, nel 1716, venne affrescato il suo soffitto per mano di Mario Cordua. Il grande armadio, che occupa tutta la parete della stanza, presenta lo stemma del Cardinale Giudice e l’iscrizione FRANCISCUS E.PUS PRAENESTINUS S.R.E PRESB. CARDINALIS JUDICE ARCHIE.PUS ABBAS ET DOMINUS MONTIS REGAL. Per la chiesa della Collegiata a Monreale l’Arcivescovo commissionò nel 1722, all’artista romano Marco Benefial, quattro dipinti sui temi evangelici della morte e resurrezione di Cristo. Le opere, firmate e datate, furono realizzate a Roma tra il 1724 e il 1727. Esse sono Le pie donne al sepolcro, la Deposizione, la Resurrezione, che reca lo stemma del committente, e l’Ascensione. Negli inventari sono elencati numerosi paramenti commissionati da Giudice, impreziositi dal proprio stemma ma andati perduti.

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