Repositorio

Esecuzione dei lavori Giuseppe Mercurio

Provenienza Monreale, chiesa della SS. Trinità

Collocazione Museo Diocesano di Monreale

Oggetto Repositorio

Materiale argento e argento dorato sbalzato e cesellato

Misure cm 100x97x47

Datazione 1788

Attribuzione Giuseppe Greco

Inizio Lavori 10 gennaio 2011

Fine Lavori 18 marzo 2011

L’intervento di restauro sul Repositorio in argento di produzione palermitana rientra nel progetto di collaborazione intrapreso dal 2010 tra la Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo e il Museo Diocesano di Monreale.

Il repositorio, proveniente dalla chiesa della SS. Trinità di Monreale ed esposto nella sala San Placido del Museo, ripete la tipologia di tabernacolo monumentale ed è destinato ad essere utilizzato per l’adorazione eucaristica il giovedì santo e per la custodia delle particole consacrate durante la Messa in Coena Domini, da consumare il venerdì santo, giorno in cui non si celebra la consacrazione eucaristica. L’opera, impreziosita dall’alternanza di argento e argento dorato, presenta elementi decorativi tipici della fine del Settecento, tra cui i festoni fitomorfi. Due testine di cherubini alate aggettanti “sorvegliano” la porticina ornata da un cuore fiammante coronato di spine. Il manufatto è sormontato da una grande fiamma apicale. L’opera, dall'anima lignea, presenta l’aquila di Palermo a volo alto e la sigla DGG78 del console Don Gioacchino Garraffa, in carica nel 1778. Il pregiato manufatto mostrava i segni e i danni provocati in parte dall’uso e in parte da una serie di maldestri interventi effettuati nel tempo. La superficie in argento era interessata da una discreta solfurazione e da efflorescenze saline localizzate.

Dal momento che l’opera era interessata da vari e complessi fattori di degrado, riguardanti la maggior parte dei suoi elementi costitutivi, è stato necessario procedere a uno smontaggio integrale, per consentire la pulitura e il consolidamento sia delle parti metalliche che della struttura lignea. La pulitura dell’argento è stata condotta con il tradizionale metodo micro-abrasivo con acqua e bicarbonato di sodio mentre le efflorescenze saline sono state rimosse con soluzioni complessanti.

La struttura lignea è stata consolidata. Al termine delle operazioni di restauro, le lamine in argento sono state protette con vernice nitrocellulosica e rimontate sulla struttura lignea.

Dott. Lisa Sciortino

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