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Pannello di polittico con San Filippo d’Agira (?)

Esecuzione dei lavori Gaetano Correnti

Provenienza collezione Renda Pitti

Collocazione Museo Diocesano di Monreale

Oggetto Pannello di polittico con San Filippo d’Agira (?)

Materiale olio su tavola

Datazione XV secolo

Attribuzione pittore dell’Italia meridionale

Inizio Lavori 26 maggio 2015

Fine Lavori 11 maggio 2016

L’opera, esposta nella sala Normanna del Museo Diocesano di Monreale, risulta essere il pannello di un polittico costituito da più parti, un tempo unite fra loro da una cornice fissa o da cerniere, in modo da creare sportelli richiudibili. La tavola ad olio è verosimilmente ascrivibile a pittore dell’Italia meridionale della seconda metà del XV secolo. Il manufatto, proveniente dalla collezione Renda Pitti e dunque dal mercato antiquario, presenta una cornice più tarda, in legno intagliato e dorato, di gusto neogotico.

Il dipinto raffigura un Santo stante verosimilmente identificabile con San Filippo d’Agira, taumaturgo ed esorcista. È vestito con paramenti liturgici riccamente ornati da ricami e castoni con gemme policrome. Il Santo, con tonsura e barba corta bipartita sul mento, regge con la mano sinistra un libro chiuso mentre la destra è sollevata in atto benedicente.

Il supporto originale è costituito da un’unica tavola di legno priva di gravi indebolimenti, chiusa in una cornice neogotica intagliata e dorata. Sul verso, la tavola presentava alcuni attacchi di insetti xilofagi. Il film pittorico, ottenuto dalla sovrapposizione di stesure piuttosto sottili con la tecnica ad olio, risultava secco e opacizzato. La lettura del tessuto, inoltre, era disturbata da integrazioni pittoriche alterate, da strati di sporco e vernici ossidate, da cadute di colore e della preparazione.

L’intervento conservativo ha seguito le metodologie adottate dagli Istituti Centrali per il Restauro, I.C.R. di Roma e O.P.D. di Firenze.

Dopo la spolveratura con pennello morbido e aspiratore, si è proceduto alla velinatura della superficie pittorica tramite adesione di carta di riso con colla di coniglio e alla disinfestazione antitarlo mediante iniezioni nei fori. Ne è seguito il consolidamento puntuale della pellicola pittorica tramite applicazione di resina acrilica in emulsione. Sono state rimosse le vernici ossidate e i ritocchi alterati tramite applicazione di miscele di solventi organici calibrati e testati in fase operativa. Si è proceduto, quindi, alla lieve reintegrazione pittorica a tono di alcune lacune e delle abrasioni della superficie pittorica. Infine, è stata applicata sulla superficie dell’opera vernice a tampone e a pennello.

Dott. Lisa Sciortino

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